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Pispisina
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Il titolo dice tutto, ma comincio il mio discorso diversamente.
Per quanto possa reputare coglione il mio prof di religione, dopo 4 schifosi anni scolastici ha capito che nella nostra classe può affrontare discorsi seri. Ha esordito parlando della libertà e dei diritti umani e poi, uno di questi giorni, è entrato nella mia classe con l'intezione di farci vedere un dvd contenente delle informazioni e delle testimonianze riguardo la mafia del sud (senza tralasciare la mafia del nord) divulgate dal programma di rai3 "blunotte", come argomento specifico il pizzo. Dopo circa mezz'ora intervistano il sindaco di Gela, paese non molto distante dal mio, dicendo che la mafia appartenente a Licata, Gela e Palma di Montechiaro, quest'ultimo mio paese, viene chiamata "stidda", che vuol dire stella. Sentendo queste parole rabbrividisco poichè sono sempre stata convinta che almeno nel mio paese la mafia era stata sconfitta negli anni novanta, invece tuttora c'è. Delusa e amareggiata torno a casa e mia madre conferma tutto quello che ho riportato dall'intervista. La sera incontro un mio amico, gli faccio la stessa domanda e lui riconferma quello che poche ore prima avevo già scoperto. Ma la cosa che più mi ha lasciata allibita è stato questo pezzo di conversazione che vi riporto: io "ma secondo te a Palma alcune persone pagano il pizzo?" e il mio amico risponde TRANQUILLAMENTE E NORMALMENTE "solo alcune? sono in pochi quei negozi che non pagano il pizzo. Soprattutto a San Leone TUTTI i locali pagano il pizzo"
La cosa più sconvolgente è stata appunto la tranquillità nel dire queste parole, che si riscontra in ogni persona, cioè l'ha detta in un modo talmente tanto normale, come se mi avesse detto "è normale che devi mangiare ogni giorno". Io non gliene faccio personalmente una colpa, ma è disgustoso sentire queste cose ed essere consapevoli che nulla cambia, che nessuno si ribella, che sia una cosa "normale", perchè non lo è assolutamente! E allora perchè non facciamo qualcosa per migliorare questa situazione? Perchè non ci ribelliamo? Di certo a nessuno piacerebbe stare in questa situazione. Allora dobbiamo aspettare che ci colpiscano singolarmente per agire o non reagiremo?
Ci stiamo allontanando troppo dalla realtà ed evitiamo sempre le cose più scomode, le accantoniamo, una sopra l'altra, reputandole secondarie, ignorando che anche questa è una realtà che purtroppo ci appartiene e che è impossibile evitare.SPOILER (click to view)anche aver aperto questo topic nella sottosezione "politica" ha un senso
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P0S .
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da come scrivi mi sembra di capire che reputi la mafia una cosa negativa a priori :v . -
Clot0 .
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Un buon inizio sarebbe quello di utilizzare l'esercito come parte integrante del servizio di polizia (cosa che almeno dalle mie parti c'è come ronda) a protezione del cittadino (dal piccolo artigiano all'onesto imprenditore). La corruzione è tanta anche lì e il buonismo italianota non è di gran aiuto, ma sarebbe già un passo avanti.
Ovviamente picchiare picchiare e picchiare, tagliare mani, fare del male ai mafiosi perchè l'unica arma da usare contro di loro è la stessa che hanno usato da anni: la paura. Anche perchè cazzo se tu prendi a sberle qualcuno che ruba questo se ne ricorderà più che sgridarlo.
E vaffanculo a chi dice che con le parole si risolve tutto.
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sono-qui- .
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L'ordine è instabile, per come è fatto l'essere umano, cioè per i suoi istinti, quindi compresa la paura di provare dolore o morire da una parte e la volontà di imporsi nella società anche a costo della violenza dall'altra.
Da notare che la violenza non è l'unico modo per imporre il riconoscimento di privilegi nella società, almeno non esiste solo quella fisica. C'è quella psicologica, applicata ad esempio dai diversi movimenti religiosi.
Ci sono poi anche i privilegi ammessi dalla legge, come lo sfruttamento del mercato libero per fare guadagni in cui si può vendere tranquillamente di tutto, a partire dai dolci, dalle sigarette, la pornografia, le polizze assicurative sovrastimate, mutui a tasso di interesse più alto dell'interesse corrisposto...
E ci sono quelli non previsti dalla legge, come lo sfruttamento della prostituzione, lo strozzinaggio, la vendita di stupefacenti...
è così che funziona tutto, per come siamo fatti.
Come si fa a cambiare come siamo fatti?
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Kidaki .
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(Soma odio i tuoi soma approved che non dicono nulla.)
Per combattere la mafia l'unico sistema è non soccombere al loro potere di mettere paura, come lo stesso Clot0 ha detto.
E più che il picchiare e roba simile la cosa che produce più effetto è parlare, denunciare, e cercare una delle tante associazioni che sono contro il racket per rendersi più forti.
Ciononostante non posso e non voglio assolutamente criticare chi paga il pizzo. Molti di voi che abitano al nord non hanno davvero idea del tipo di mentalità, di chiusura mentale e perchè no, ignoranza che c è qui.
Parliamo di piccoli paesini, dove una voce fuori dal coro viene subito zittita con i peggiori metodi che esistono (dare fuoco all'attività, ricatti che riguardano familiari stretti come i figli, attività di vandalismo pesante, rapine).
E cercare di difendersi con la forza o con le denuncie è spesso una condanna per il povero malcapitato datore di lavoro.
I nostri giornali e telegiornali regionali non fanno altro che parlare ogni giorno di qualche persona uccisa, scomparsa o qualche atto che può essere collegato alla mafia. E' una realtà davvero molto triste.
Ma vi chiedo: Voi che fareste al posto del datore di lavoro di una piccola attività, se un tizio vi chiedesse il pizzo, e minacciando anche la vita dei vostri figli?
Sareste disposti a mettera a rischio la vostra famiglia oppure gli dareste quei fottuti soldi?
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sono-qui- .
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L'istinto alla sopravvivenza, per chi ha intenzione di sopravvivere, è più forte di qualsiasi altro buon proposito che si può porre.
Parlare singolarmente può funzionare solo se ci sono già diverse persone che hanno la mentalità adatta ad accogliere le parole e che in qualche modo possono aiutare a fare forza come numero.
I metodi oggi sono diventati differenti come ho già spiegato. Non è più necessaria la violenza fisica, c'è la violenza psicologica.
Il voler inculcare uno spirito di sacrificio dell'individuo (non individuo generico ma solo particolari individui), come ad esempio viene promosso da alcune istituzioni religiose, è un esempio di come le persone, la maggior parte, vengano plasmate per accettare i privilegi di pochi.
Alla fine è il privilegio che conta, è imporre il proprio potere sugli altri, non la violenza in sè.
Nella persona che intende sfruttare gli istinti degli altri o fare speculazione psicologica per trarne vantaggio ci vedo lo stesso stesso opportunismo di chi intende sfruttare la paura della sofferenza e della morte.. -
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ma non so in molti periodi vi voglio bene e confrontarmi con voi mi aiuta, in altri mi sembra diciate solo banalità. se fossi una donna ora avrei le mie cose... . -
Clot0 .
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ma non so in molti periodi vi voglio bene e confrontarmi con voi mi aiuta, in altri mi sembra diciate solo banalità. se fossi una donna ora avrei le mie cose...
ma fottiti, dio sgombro.. -
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vedi? dici solo banalità . -
Kidaki .
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eh boh, io mi ritengo spesso banale quindi non posso che darti ragione pur non avendo il ciclo . -
Clot0 .
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Io dico solo bananalità per voi scimmie. . -
P0S .
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il pensiero altrui è banalità a priori. . -
».LaSciema. .
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Il mondo stesso è banale (si, non sapevo che cazzo dire) . -
P0S .
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a voi, cari utenti del FUCH. 
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Mafia. |
